Silvio Berlusconi ha passato la terza notte in terapia intensiva. Come riporta il sito Fanpage.it, la sua situazione è stabile, tanto. che lo stesso leader di FI avrebbe chiesto di poter tornare a casa. L’ex premier è ricoverato al San Raffaele da mercoledì 5 aprile per un’infezione polmonare. Stando al bollettino medico firmato dai dottori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, la condizione è legata alla leucemia mielomonocitica cronica, patologia da cui Berlusconi è affetto da circa due anni.
Letta: “La via della rinascita è imboccata!”
Il miglioramento del tycoon italiano è stato accolto con ottimismo da amici e familiari. Oggi Antonio Tajani, ministro degli Esteri e coordinatore di FI, ha dichiarato che la prima apparizione in pubblico di Berlusconi potrebbe arrivare all’evento di partito del 5 e 6 maggio. Gianni Letta, confidente di Berlusconi da anni e più volte sottosegretario nei suoi governi, ha detto di averlo trovato “meglio di quanto mi aspettassi“, e ha concluso: “La via della rinascita è imboccata”.
Le visite dei familiari!
In giornata sono continuate le visite dei familiari. Il primo è stato il fratello, Paolo Berlusconi. In seguito sono entrati anche il figlio Luigi, che all’uscita ha dichiaratoto che il padre sta meglio, la figlia Marina e il figlio Pier Silvio. Il medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo, ha confermato che l’ex presidente del Consiglio “sta rispondendo bene alle terapie“. Zangrillo si è detto “sereno”, anche se non intende esprimere “né pessimismo né ottimismo“. Ha criticato i medici che, sui media, “contravvengono alla regola d’oro della medicina: parlare solo a fronte di tutte le informazioni. E si permettono di fare ipotesi, previsioni, giudizi”.
Le dichiarazioni di Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi!
Rispondendo alle domande dei cronisti all’uscita del san Raffaele ha spiegato: “È evidente che sono sereno primariamente perché stiamo facendo del nostro meglio. E sono sereno perché ho davanti un paziente che è anche un grande amico per me. Non posso negarlo, c’è un grande coinvolgimento personale ma è una persona che ci ha abituato a rispondere sempre al meglio e quindi anche davanti a una patologia grave in una situazione veramente difficile lui sta rispondendo bene alle terapie“.
Zangrillo ci ha tenuto a replicare alle voci che si stanno rincorrendo in queste ore: “Noi abbiamo una strategia terapeutica molto precisa per cui tutte quelle che sono le fughe in avanti o indietro, il pessimismo o l’ottimismo non rispondono ai criteri a cui un medico serio è chiamato. Quello che si legge (sui giornali, ndr) sono delle cose assolutamente fantasiose che non rispondono ad alcun criterio obiettivo a cui i medici seri si riferiscono, cioè soprattutto una conoscenza obiettiva del quadro clinico”.