Il governo è al lavoro per il superamento della legge Fornero con introduzione della cosiddetta Quota 100. I tecnici stanno valutando una nuova ipotesi che riguarderebbe una penalizzazione dell’1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni che scatteranno da gennaio.
Riforma delle pensioni 2019: introduzione di Quota 100 con una penalizzazione dell’1%.
In vista della nota di aggiornamento al DEF prevista per domani, giovedi 27 settembre 2018 che conterrà le nuove stime di crescita del Pil e gli obiettivi di deficit e debito, necessari alla legge di Bilancio 2019. I tecnici stanno studiando come contenere i costi di quota 100. L’ipotesi al momento sul tavolo, è l’introduzione di una penalizzazione dell’1%.
Sul Il Corriere della Sera, in un’editoriale vengono ipotizzate tre diverse ipotesi che sono allo studio per la riduzione del costo della riforma di quota 100.
“La prima ipotesi per tagliare il costo di ‘quota cento’ prevede che la pensione anticipata venga calcolata col meno vantaggioso metodo contributivo per tutti i versamenti successivi al 1995, quando fu appunto introdotto il nuovo sistema. In questo modo l’importo della pensione si ridurrebbe, secondo i casi, anche del 10-15%. Si prevede inoltre di poter conteggiare non più di due anni di contributi figurativi” si legge su il Corriere della Sera.
L’introduzione di Quota 100, secondo gli esperti, richiede un investimento di 7 – 8 miliardi nel primo anno di applicazione. Ciò che fa discutere sono le altre due ipotesi che vagliano un taglio dell’assegno previdenziale.
“La prima prevede una penalizzazione temporanea, cioè un taglio di 1-1,5 punti percentuali della pensione per ogni anno di anticipo rispetto a 67 anni. La seconda ipotesi prevede invece un taglio permanente, ma in questo caso la penalizzazione sarebbe più bassa: i tecnici della Lega parlano di mezzo punto per ogni anno di anticipo, ma potrebbe essere anche un punto”.