Vladimir Putin – presidente della Federazione Russa – ha dichiarato pubblicamente di non avere alcun dubbio sul fatto che l’intero Paese lo sostenga a proposito delle decisioni prese in rapporto al tentativo di ribellione della Brigata Wagner del 24 giugno scorso. Occasione di tale dichiarazione è stato l’incontro dello “zar” russo con il presidente del Daghestan Sergei Melikov. Rispondendo alle parole del capo della regione secondo cui l’intera popolazione del Daghestan ha sostenuto le decisioni del Presidente russo, Putin ha detto: “Non dubitavo di quale sarebbe stata la reazione in Daghestan e in tutto il Paese”.
Prigozhin avrebbe tentato di contattare Putin, che non ha voluto parlargli!
Intanto l’Institute of the Study of War (Isw), citando “un gruppo di monitoraggio bielorusso indipendente chiamato ‘Progetto Hayun’ che si riferisce a dati di tracciamento di un volo del 27 giugno dell’aereo del fondatore del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, che avrebbe lasciato l’aeroporto di Machulishchy, in Bielorussia, per dirigersi prima a Mosca e subito dopo a San Pietroburgo”.
In Russia per elaborare l’accordo mediato da Lukashenko!
In effetti il comunicato recita: “Rapporti precedenti indicavano che Prigozhin inizialmente aveva cercato di entrare in contatto con il presidente russo Vladimir Putin, mentre la colonna Wagner si dirigeva a nord di Rostov, ma Putin si era rifiutato di parlare con lui”. Intanto i social media filo-russi hanno ribadito che Prigozhin è tornato in Russia per negoziare con i funzionari russi. L’Isw non è in grado di confermare se Prigozhin sia effettivamente volato in Russia, ma è probabile che sia tornato per elaborare i dettagli dell’accordo mediato da Lukashenko.