L’inchiesta sul crollo del ponte Morandi potrebbe essere vicina alla conclusione, come viene riportato sul corriere.it. Oltre alle perizie dei tecnici di Autostrade e degli ingegneri del Politecnico, allegate al progetto di messa in sicurezza del ponte da avviare in autunno, a certificare lo stato di “ammaloramento” del Morandi ci sono anche diverse segnalazioni redatte dalle aziende che lavoravano in subappalto per Autostrade.
L’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi si avvicina alla conclusione.
“Gli investigatori – si legge sul Corriere.it – hanno sequestrato documentazione negli uffici di Autostrade. Un sequestro «presso terzi», visto che i magistrati hanno ribadito che non ci sono ancora indagati. Ma la svolta potrebbe essere vicina. Gli inquirenti hanno pure chiesto all’Arpal una verifica su meteo e fulmini nel giorno della tragedia, per analizzare anche le ipotesi più residuali.”
I tecnici stanno ricostruendo i lavori eseguiti negli anni e quelli in corso nelle ore precedenti al crollo. Come riportato da il corriere.it i tecnici della ditta Weico di Verlturno, in provincia di Bolzano stavano occupando della posa del nuovo carroponte.
Secondo il corriere.it, i lavori erano stati appaltati da Autostrade e da Pavimental: «Noi quella notte eravamo nella galleria Coronata. Sul Morandi fino a inizio anno avevamo curato anche il rifacimento dei cordoli». Quanto alle segnalazioni effettuate ad Autostrade, i responsabili hanno rivelato solamente che ne discuteranno con i magistrati.
«Le comunicazioni sono tracciabili -ha spiegato uno dei tecnici al corriere.it – Ogni volta che gli operai al lavoro hanno riscontrato lesioni del calcestruzzo, segni di ruggine, ossidazione o infiltrazioni d’umidità, è stata data notizia ai committenti». Ora spetterà ai periti nominati dai pm a stabilire se quelle segnalazioni sono state prese in carico da Autostrade sono state seguite tutte le verifiche necessarie.