La modalità di pensione anticipata che consente l’accesso al trattamento di quiescenza con quarantuno anni di contributi versati e sessantadue anni d’età – in altre parole la cosiddetta Quota 103 – potrebbe essere confermata ancora per il prossimo anno. Pur non essendoci ancora una conferma ufficiale la cosa sembra probabile, perché a settembre 2023 il governo dovrà chiarire le risorse da destinare alla riforma delle pensioni per segnalarle nella nota di aggiornamento al Def.
Salgono le quotazioni di Quota 103!
Ne consegue che nelle ultime settimane sono in salita le quotazioni di una conferma di Quota 103. Questa soluzione in effetti accontenterebbe coloro che per poco non sono riusciti a raggiungere i requisiti nel 2023, come per esempio chi il prossimo anno arriverà ai quarantuno anni di contributi richiesti ovvero chi è nato nel 1962.
I vantaggi di Quota 103!
Questa forma di pensionamento ha l’indubbio vantaggio di consentire l’accesso alla pensione già all’età di 63 anni, richiedendo tuttavia una quantità di contributi maggiori. Oltre a ciò prevede un numero di anni di contributi prossimo a quello richiesto per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni per le donne) risultando non eccessivamente penalizzante per quanto riguarda l’assegno pensionistico