Questa notte il Senato ha dato la fiducia al DDL Bilancio modificato dal maxi emendamento governativo. Il passaggio alla Camera per la terza lettura avverrà il 27 dicembre. Nella proposta emendativa presentata dal Governo si interviene sulla rivalutazione delle pensioni, con l’introduzione di nuovi criteri per regolare l’aumento degli importi degli assegni. La rivalutazione piena dei trattamenti, ossia pari al 100% viene riconosciuta solo a coloro che percepiscono una pensione pari o inferiore a tre volte il minimo Inps.
La misura avrà validità fino al 2021. Per gli assegni pensionistici di importo pari o inferiori a 4 volte il minimo, la percentuale riconosciuta sarà del 97%, del 77% per assegni superiori a 4 ed inferiori o pari a 5 volte il minimo, del 52% per gli assegni superiori a 5 ed inferiori o pari a 6 volte il minimo, del 47% per gli assegni superiori a 6 volte il minimo ed inferiori o pari ad 8 volte il minimo, del 45% per gli assegni superiori ad 8 volte ed inferiori o pari a nove volte il minimo e del 40% per assegni di importo superiore a nove volte il minimo Inps.
La rivalutazione delle pensioni è una questione di equità
Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ha affermato che “la rivalutazione delle pensioni è una questione di equità, che il governo deve garantire”. Proietti ha spiegato che “per una pensione lorda pari a sei volte il minimo, la mancata ripresa dell’indicizzazione si traduce in una perdita di 167 euro annui dal 2019 e per il resto della vita del pensionato”. Per Domenico Proietti questo è “un provvedimento inaccettabile, rispetto al quale la Uil si batterà in tutte le sedi, affinché sia posta fine a questa vera e propria persecuzione sui pensionati, reiterata nel tempo”.
Il Governo fa cassa sulle spalle dei pensionati
“Anche il Governo del cambiamento, dopo Monti, Letta e Renzi non ha trovato nulla di meglio che continuare a fare cassa sulle spalle dei pensionati italiani, con un prelievo di oltre 17 miliardi di euro in 10 anni”, ha affermato il leader sindacale. “Una scelta ingiusta che sottrae reddito e potere di acquisto a milioni di cittadini, i quali, in questo periodo di crisi, sono stati i più penalizzati”, ha osservato.