Papa Francesco è in Ungheria per il viaggio apostolico di tre giorni. Bergoglio torna nel Paese magiaro dopo la visita del settembre ’21, quando celebrò a Budapest la messa conclusiva del Congresso eucaristico internazionale. È il quarantunesimo viaggio apostolico del pontificato e il secondo di quest’anno dopo quello in Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. Francesco è il secondo Papa a recarsi in Ungheria, Paese visitato due volte anche da Giovanni Paolo II nel 1991 e nel 1996.
I tanti argomenti del discorso di Sua Santità!
Nel suo discorso in presenza delle autorità il Papa ha toccato diversi temi: aborto, nazionalismi, migranti e guerra in Ucraina. “È urgente, come Europa, lavorare a vie sicure e legali, a meccanismi condivisi di fronte a una sfida epocale che non si potrà arginare respingendo, ma va accolta per preparare un futuro che, se non sarà insieme, non sarà”, ha detto parlando di accoglienza dei migranti e citando il discorso di Santo Stefano, primo re d’Ungheria, al figlio secondo cui “‘adorna il paese’ chi vi giunge con lingue e costumi diversi.
“Debole è il Paese con una sola lingua!”
“Infatti – ha evidenziato il Pontefice – ‘un Paese che ha una sola lingua e un solo costume è debole e cadente. Per questo ti raccomando di accogliere benevolmente i forestieri e di tenerli in onore, così che preferiscano stare piuttosto da te che non altrove'”. “Per chi è cristiano l’atteggiamento di fondo non può essere diverso da quello che santo Stefano ha trasmesso, dopo averlo appreso da Gesù, il quale si è identificato nello straniero da accogliere”, ha aggiunto.