I genitori di Matteo Renzi agli arresti domiciliari. L’ex premier: “Provvedimento assurdo”

Nella serata di ieri, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono stati posti gli arresti domiciliari. Vediamo cosa è accaduto!

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Nella tarda serata di ieri, la guardia di finanza ha comunicato Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, il provvedimento degli arresti domiciliari per i reati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. I genitori dell’ex premier vengono accusati, assieme a un terzo soggetto, di aver provocato il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse e ricavato in maniera illecita svariati milioni di euro. Per Renzi si tratta di un provvedimento assurdo.

Allibito anche il difensore di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, l’avvocato Federico Bagattini, che ha così dichiarato: “Mai vista una cosa del genere: arresti domiciliari a due persone prossime ai 70 anni per fatti asseritamente commessi al più tardi nel 2012. Ci riserviamo ogni valutazione sul merito alla lettura completa delle carte”. Il legale ha riferito che i genitori dell’ex premier hanno avuto una reazione “di incredulità, di sconcerto, di prostrazione anche” quando i militari hanno notificato, verso le 18:50, la misura degli arresti domiciliari.

Le prime dichiarazioni di Matteo Renzi dopo il provvedimento nei confronti dei genitori.

Matteo Renzi con l’enews si è così espresso dopo aver appreso del provvedimento: “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali. Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste”.

Ed ha aggiunto: “Da figlio: ho il cuore gonfio di amarezza. Mi basta che lo sappiano i miei figli e i loro cugini. E vedere la loro chat whatsapp di queste ore mi commuove e mi fa pensare che i dieci nipoti conoscono bene i loro nonni. E sanno che persone sono. A questo punto c’è solo una cosa da fare. Mantenere la calma. Sapere che il tempo farà giustizia di tutte le bugie. Avere lucidità e pazienza. Da uomo delle istituzioni dico: mi fido della giustizia. Questo è un grande Paese e io credo nell’Italia, sempre. Non riusciranno a farmi parlar male dell’Italia, non riusciranno a farmi parlar male dei giudici. Chi vuole il mio fallo di reazione, non lo avrà. Né oggi, né mai”.

Chi ha letto le carte e ha un minimo di conoscenza giuridica sa che privare persone della libertà personale per una cosa come questa è abnorme. Chi conosce la realtà sa che quelle carte, peraltro, non corrispondono al vero. Ma per questo ci sarà il processo. Tra cinque anni, tra dieci anni, quando tornerà la calma e si potrà analizzare con serenità ciò che è accaduto in questo periodo alla mia famiglia, saranno in tanti a stupirsi”, ha concluso il senatore del Pd.

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