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Dopo mesi di ipotesi e indiscrezioni ci sono una data e un luogo per l’atteso summit di Donald Trump con il leader nordcoreano Kim Jong-un: il 12 giugno a Singapore. Ad annunciarlo è lo stesso The Donald su Twitter.
Notte di terrore a Parigi, un uomo ha aggredito con un coltello alcuni passanti, nella zona dell’Opéra, ed è stato ucciso dalla polizia. Una donna di 29 anni è morta e ferite altre persone. L’attentatore è un ragazzo ceceno di 21 anni.
Davanti a una platea di europei eccellenti, nel municipio di Aquisgrana – l’antica capitale dell’impero carolingio – a Emmanuel Macron è stato consegnato ieri il premio Carlo Magno, per il suo impegno a favore dell’Europa.
Il presidente USA Donald Trump ha buon gioco nel rispondere al fuoco incrociato delle critiche per la decisione di ritirare gli Usa dall’accordo sul nucleare con l’Iran, mettendo a segno un doppio successo sullo scacchiere nordcoreano.
Continua il clima di violenza in Gran Bretagna, dove negli ultimi giorni ci sono stati due omicidi. A Londra, un ragazzo di diciassette anni è stato assassinato con un colpo di pistola nel quartiere di Southwark, nella zona sud est della città.
Kim Jong-un ha dichiarato che se gli Stati Uniti non impediranno il riavvicinamento in atto fra le due Coree, allora la Corea del Nord sospenderà il suo armamento nucleare.
I risultati delle elezioni amministrative in Gran Bretagna non hanno portato alla prevista sconfitta dei Tories. In molte zone del Paese i conservatori hanno ereditato i voti dell’UKIP, il partito anti-UE che è stato azzerato perdendo quasi tutti i seggi.
Il prossimo 3 maggio 2018 si terranno le elezioni amministrative nelle trentadue circoscrizioni di Londra e anche in altri 119 consigli comunali in tutto il Regno Unito, oltre a diverse votazioni per l’elezione del sindaco.
Amber Rudd, la ministra dell’Interno britannica, si è dimessa ieri sera. È la prima vittima importante del cosiddetto scandalo Windrush, che da settimane ha investito la politica del Regno Unito.
Alfie Evans, il bimbo inglese di 23 mesi affetto da una grave e ignota malattia neurodegenerativa non c’è l’ha fatta a vincere la sua lunga battaglia per la vita. Ad annunciarlo sono stati i suoi genitori su Facebook.
Dopo tutto un susseguirsi di voci contrastanti, il generale libico Khalifa Haftar, conosciuto come uomo forte della Cirenaica e considerato da molte parti come un potenziale candidato alle elezioni che dovrebbero tenersi nei prossimi mesi, è rientrato a Bengasi.
