McCain, il mondo piange il senatore USA
Il senatore americano McCain ha deciso di interrompere le cure cui si stava sottoponendo a causa di un cancro al cervello, ed è spirato nel pomeriggio del 25 agosto.
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Il senatore americano McCain ha deciso di interrompere le cure cui si stava sottoponendo a causa di un cancro al cervello, ed è spirato nel pomeriggio del 25 agosto.
Donald Trump e Vladimir Putin hanno avuto un incontro durato più di 2 ore al vertice a Helsinki sui vari dossier (Russiagate, Crimea, Medioriente).
Andrés Manuel López Obrador è il nuovo presidente del Messico. Ha vinto le elezioni di ieri raccogliendo circa il 53 per cento delle preferenze.
Giuseppe Conte e Emmanuel Macron hanno dichiarato opinioni contrastanti sull’accordo sui migranti raggiunto tra i 28 leader dell’Unione Europea.
Alle 4.30, dopo una lunga maratona di trattative durata 13 ore, Donald Tusk ha annunciato che l’accordo a 28 è stato raggiunto sul dossier migranti.
Una scossa di magnitudo di 6.1 ha colpito l’area di Osaka in Giappone, causando un bilancio provvisorio di tre morti e 200 feriti. Stop treni e aerei.
Il presidente americano, Donald Trump, su Twitter si dissocia dalle conclusioni del vertice e definisce Justin Trudeau “un disonesto e un debole”.
E’ saltato l’incontro, per il 12 giugno a Singapore, tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader della Corea del Nord Kim Jong-Un. Ad annunciarlo è stata la Casa Bianca, che ha pubblicato una lettera in cui ha comunicato a Kim la cancellazione del vertice.
Un Boeing 737 si è schiantato poco dopo il decollo dall’aeroporto Josè Martì de L’Avana, con 104 passeggeri a bordo e sei membri dell’equipaggio. Solamente tre le persone che sono sopravvissute, tutte donne, ma si trovano in ospedale in condizioni gravissime.
Nuovo attentato ieri a Surabaya, seconda città dell’Indonesia, dopo quelli di di domenica: quattro kamikaze si sono fatti esplodere contro il quartier generale della polizia, ferendo almeno dieci persone tra cui quattro agenti.
Prime elezioni legislative in Iraq, dopo la sconfitta dell’Isis, le quarte dalla caduta del regime di Saddam Hussein, quindici anni fa. Un voto che dà la misura di un Paese sempre più frantumato, con spaccature che attraversano dall’interno le varie comunità etniche e religiose.