Si sono svolti ieri tre attivi unitari di Cgil, Cisl e Uil nei quali la piattaforma sindacale ha manifestato le proprie perplessità circa la manovra finanziaria ed ha sollecitato un immediato confronto con il Governo sui temi indicati nel corso dell’incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, avvenuto il 10 dicembre scorso. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, da Napoli, ha dichiarato:” Se il governo non rispetterà le promesse, a gennaio sarà mobilitazione. Bene l’accordo con la Ue, ma si poteva raggiungere prima. Il grande assente nella manovra è il lavoro”
“Noi vogliamo che avvengano le cose che il Presidente del Consiglio ci ha promesso, ma diciamo al Premier che se questo non succede allora a gennaio saremo noi ad andare nelle piazze a chiedere conto delle cose che devono essere fatte”, ha precisato il leader sindacale. “Non vogliamo andare in piazza a prescindere, ma abbiamo detto con chiarezza che c’è un percorso. Vogliamo scommettere sul fatto che le risposte ci siano, ma vogliamo consolidare il rapporto con le persone e sappiamo che per i pensionati, per i lavoratori il tempo non è una variabile indifferente, non si può dire che un mese o un anno sia la stessa cosa. Per questo dobbiamo prepararci”, ha sottolineato.
Risposte o mobilitazione
Camusso ha proseguito: “Nelle prossime ore misureremo cosa è concretamente cambiato nella manovra e quali risposte ci sono. Per noi il mese di gennaio sarà il mese delle risposte o della mobilitazione”. “Abbiamo sospetti, che son quelli che ci derivano dal Def e da tutti gli annunci che man mano si sono determinati”, ma “non sappiamo di quale manovra si stia parlando”.
Il problema più urgente per i sindacati è quello del lavoro.“Il nostro problema principale si chiama giovani, tra disoccupazione, precarietà e migrazione. Quindi il tema fondamentale è il lavoro”. “Che poi ci sia bisogno di una riforma delle pensioni”, ha aggiunto Camusso, “non c’è dubbio. Quota 100 è una parzialità rispetto ai temi della riforma delle pensioni, così come indubbiamente c’è un tema di contrasto alla povertà e di inclusione. Ma l’idea che sia solo quello il versante su cui lo si affronta, senza affrontare il tema del lavoro, non ha prospettive”.
L’accordo con l’Ue
Aver evitato la procedura di infrazione, per il leader della Cgil “è un risultato per il Paese, visto che si sarebbe scaricata in difficoltà per i cittadini. “Ma c’era bisogno di arrivare in queste condizioni e con queste modalità? Per ottenere quel risultato forse si potevano risparmiare questi mesi di difficoltà per il Paese e di intervento della speculazione”, ha puntualizzato Camusso.