Riforma pensioni: novità su quota 100 e aumento minime. Le strade da percorrere per la riforma

Cesare Damiano, esponente del Pd, ha preso posizione sulle proposte di riforma del sistema pensionistico avanzate dal nuovo governo.

Riforma pensioni: le novità su Quota 41, opzione donna e flessibilità nella nuova manovra

Cesare Damiano, esponente del Pd, è intervenuto nel dibattito politico delle ultime ore, ha spiegato la strada secondo lui più corretta per procedere ad una riforma del sistema pensionistico, ed ha preso posizione sulle ultime dichiarazioni dell’Ocse, che continua a chiedere di ‘non disfare la riforma Fornero’. Damiano, invece, si è sempre detto di segno contrario: Io sono sempre stato dell’opinione opposta: disfarla, ma bene”.

Riforma delle pensioni, ultime notizie su Quota 100. La posizione di Cesare Damiano, Pd.

A proposito delle parole della capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, sulla riforma Fornero. “Per questo – continua – bisogna incalzare il Governo con soluzioni di merito che evitino passi indietro. Ci sono troppe proposte in circolazione e basta spostare l’asticella dell’età o dei contributi di un anno per far cambiare di molto (miliardi) le risorse necessarie e le platee coinvolte.

Tra Quota 100 che parte da 62 di età o da 64 anni, c’è la stessa differenza che passa tra il giorno e la notte. Le Quote le abbiamo inventate io e Prodi nel 2007: so bene quanto sia difficile trovare le coperture finanziarie. Poiché il Governo ha aperto la caccia alle risorse, dobbiamo evitare che questa passi attraverso la cancellazione delle normative che hanno funzionato.

Penso all’Ape sociale, che andrebbe resa strutturale ed estesa ad altre categorie di lavoro gravoso, non eliminata. Penso ai precoci, per i quali occorre fissare la possibilità di poter andare in pensione con 41 anni di contributi senza vincoli di età. Penso a esodati e Opzione Donna, che vedo dimenticati nelle dichiarazioni degli esponenti di Governo. Infine, giù le mani dagli 80 euro, che non vanno nelle tasche dei ricchi, ma nelle buste paga del ceto medio-basso del lavoro: quello che guadagna fino a poco più di 2.000 euro lordi mensili. Su questi argomenti di merito bisogna costruire la nostra opposizione al Governo”, ha ribadito Damiano.

Riforma delle pensioni, le ultime news sull’aumento delle pensioni minime.

Damiano, pochi giorni fa, si è espresso, con l’agenzia Askanews, anche sul tema delle pensioni minime, ribadendo di essere contrario ad un aumento delle minime a 780 a prescindere dai contributi versati: “Ha ragione Brambilla. Dare una pensione di 780 euro a tutti a prescindere dai contributi versati, è la distruzione del sistema previdenziale. Non sono certo contrario al fatto che le pensioni basse debbano essere alzate, l’ho fatto quand’ero ministro con la quattordicesima, ma non si può garantire a tutti 780 euro al mese senza considerare i contributi versati.

Altrimenti, perché mai si dovrebbe lavorare e versare i contributi invece di essere pagati in nero? Ricordo che, nel 2007, quando con Prodi abbiamo varato la quattordicesima, abbiamo tenuto conto di questo. E i 400, 500 e 600 euro che oggi i pensionati poveri percepiscono dal 2008 come quattordicesima nel mese di luglio, sono legati ai contributi che quei pensionati hanno versato nel corso della loro carriera lavorativa.

Ha concluso Damiano: “Non bisogna essere schizofrenici: da una parte il Governo si propone di tagliare le pensioni più alte per la parte che non corrisponde ai contributi versati e, dall’altra, si vogliono aumentare le pensioni basse a prescindere dai contributi. Mettiamoci d’accordo: io sono per tagliare le ‘pensioni d’oro’, ma allora facciamolo con il contributo di solidarietà”.

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