Oggi, venerdì 1° dicembre 2023, presso l’Istituto di medicina legale di Padova c’è l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la ventiduenne assassinata dall’ex fidanzato, Filippo Turetta. Questi nel frattempo si trova, nel carcere di Verona, davanti al pm di Venezia Andrea Petroni, che ha fissato un interrogatorio perché gli inquirenti si aspettano adesso una collaborazione, in seguito alla concisa confessione al gip. Il confronto fra queste due situazioni potrà fare chiarezza sulle modalità dell’assassinio: potrebbero affiorare le prime verità sulla tragedia.
I primi esiti degli esami autoptici!
In effetti, i primi esiti degli esami autoptici potrebbero dare delle risposte definitive sul numero di coltellate che, secondo la prima ispezione sul cadavere, dovrebbero essere una ventina e su quale lama sia stata adoperata dall’assassino: quella da dodici centimetri recuperata nell’auto in Germania o quella del coltello da ventuno centimetri trovato spezzato nel parcheggio di via Aldo Moro, oppure tutte e due.
C’è stata crudeltà e premeditazione?
Oltree a ciò, c’è da verificare se ci siano anche ferite di diversa natura, tipo calci o pugni, e se il criminale abbia infierito su Giulia mentre lei era ancora viva. Questo potrebbe potrebbe indurre la procura a contestare l’aggravante della crudeltà , mentre l’interrogatorio si concentra sull’ipotesi di una premeditazione. Le analisi medico legali devono anche accertare se sia stato inferto un fendente letale o se la botta alla testa subita, quando è stata spinta a terra su un marciapiede mentre tentava di fuggire, sia la causa della morte.