Ci si fanno molte domande a proposito della destinazione delle armi fornite all’Ucraina dai Paesi appartenenti alla Nato per la guerra contro la Russia. Resta da vedere se esse sono veramente tenute in sicurezza come previsto dall’impegno siglato da Kiev, e se non sia invece possibile che allo stato attuale siano in mano a combattenti non ucraini. Stando a quanto recentemente riferiscono fonti statunitensi, corredate da immagini, la situazione potrebbe effettivamente essere questa.
Armi di Paesi Nato a combattenti non ucraini!
In effetti dei combattenti filo ucraini – ma non ucraini – che la settimana scorsa hanno compiuto un raid oltre frontiera, nella regione russa di Belgorod, hanno usato quattro dispositivi tattici forniti all’Ucraina dagli Stati Uniti e dalla Polonia, almeno due dei quali sono stati catturati dalle forze russe, fucili forniti dal Belgio e dalla Repubblica Ceca, e almeno un’arma anti carro At-4 in dotazione alle forze americane e di altri Paesi della Nato.
Gruppi anti russi fatti da combattenti russofoni!
Tre veicoli con protezione verso le imboscate e le mine (Mraps) portati in Russia erano stati consegnati dagli Usa e il quarto dalla Polonia. I raid sono stati effettuati dalla Legione libertà alla Russia coordinata dall’ex deputato Ilya Ponomarev, e dal Corpo dei volontari russi (Rdk), gruppi formati da russofoni, alcuni dei quali ultra nazionalisti. La Legione è componente di una Legione internazionale, costituita da volontari e comandata da militari ucraini, mentre Rdk è una formazione indipendente.