Papa Francesco, Messa di Pentecoste e Regina Coeli domenica 28 maggio 2023

Oggi domenica 28 maggio 2023 Papa Francesco celebrerà la Messa di Pentecoste e l'Angelus, in Vaticano. Scopriamo le parole del Pontefice.

Papa Francesco, la Santa Messa di oggi domenica 29 settembre 2024

Oggi domenica 28 maggio 2023 alle ore 10 Papa Francesco sta celebrando la Messa di Pentecoste celebrata da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro. La parola Pentecoste viene dal greco e significa “cinquantesimo [giorno]”. In questa solennità si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo, e la nascita della Chiesa. Con la Pasqua e il Natale rappresenta in assoluto la festa più importanti del calendario liturgico. Il vangelo di oggi della festività della Pentecoste è quello di Giovanni, Gv 14,15-16.23b-26.

Il Vangelo della domenica di Pentecoste!

Scopriamo le parole del Vangelo di oggi: “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto“.

Il Pontefice ci spiega a commento del Vangelo odierno che vediamo lo Spirito Santo in azione in tre momenti: nel mondo che ha creato, nella Chiesa e nei nostri cuori. Sottolinea Papa Francesco: “Fin dall’inizio lo Spirito Santo è all’opera: Mandi il tuo spirito, sono creati, abbiamo pregato con il Salmo. Egli, infatti, è creator Spiritus, Spirito creatore: così la Chiesa lo invoca da secoli. Ma, possiamo chiederci, che cosa fa lo Spirito nella creazione del mondo? Se tutto ha origine dal Padre, se tutto è creato per mezzo del Figlio, qual è il ruolo specifico dello Spirito?…Colui che, al principio e in ogni tempo, fa passare le realtà create dal disordine all’ordine, dalla dispersione alla coesione, dalla confusione all’armonia. Questo modo di agire lo vedremo sempre, nella vita della Chiesa. Egli dà al mondo, in una parola, armonia; così «dirige il corso dei tempi e rinnova la faccia della terra». Rinnova la terra, ma attenzione: non cambiando la realtà, bensì armonizzandola; questo è il suo stile perché Egli è in sé stesso armonia”.

Prosegue il Pontefice: “Oggi nel mondo c’è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine. Tante guerre, tanti conflitti: sembra incredibile il male che l’uomo può compiere! Ma, in realtà, ad alimentare le nostre ostilità c’è lo spirito della divisione, il diavolo, il cui nome significa proprio “divisore”. Sì, a precedere ed eccedere il nostro male, la nostra disgregazione, c’è lo spirito maligno che «seduce tutta la terra». Egli gode degli antagonismi, delle ingiustizie, delle calunnie, è la sua gioia. E, di fronte al male della discordia, i nostri sforzi per costruire l’armonia non bastano. Ecco allora che il Signore, al culmine della sua Pasqua, al culmine della salvezza, riversa sul mondo creato il suo Spirito buono, lo Spirito Santo, che si oppone allo spirito divisore perché è armonia, Spirito di unità che porta la pace. Invochiamolo ogni giorno sul nostro mondo, sulla nostra vita e davanti ad ogni tipo di divisione!”.

Lo Spirito Santo porta gioia ed armonia nei nostri cuori!

In chiusura spiega il Pontefice il ruolo dello Spirito Santo nella vita di ognuno di noi: “Lo Spirito fa armonia nei nostri cuori. Lo vediamo nel Vangelo, dove Gesù, la sera di Pasqua, soffia sui discepoli e dice: Ricevete lo Spirito Santo. Lo dona per uno scopo preciso: per perdonare i peccati, cioè per riconciliare gli animi, per armonizzare i cuori lacerati dal male, frantumati dalle ferite, disgregati dai sensi di colpa. Solo lo Spirito rimette armonia nel cuore, perché è Colui che crea «l’intimità con Dio». Se vogliamo armonia cerchiamo Lui, non dei riempitivi mondani. Invochiamo lo Spirito Santo ogni giorno, iniziamo ogni giornata pregandolo, diventiamo docili a Lui!

E oggi, nella sua festa, chiediamoci: io sono docile all’armonia dello Spirito? Oppure perseguo i miei progetti, le mie idee senza lasciarmi plasmare, senza farmi cambiare da Lui? Il mio modo di vivere la fede è docile allo Spirito o è testardo? Sono frettoloso nel giudicare, punto il dito e sbatto porte in faccia agli altri, ritenendomi vittima di tutti e di tutto? Oppure accolgo la sua potenza creatrice armoniosa…E a mia volta perdono? Il perdono è fare spazio perché venga lo Spirito. Promuovo riconciliazione e creo comunione, o sempre sto cercando, ficcando il naso dove ci sono difficoltà per sparlare, per dividere, per distruggere? Perdono, promuovo riconciliazione, creo comunione? Se il mondo è diviso, se la Chiesa si polarizza, se il cuore si frammenta, non perdiamo tempo a criticare gli altri e ad arrabbiarci con noi stessi, ma invochiamo lo Spirito: Lui è capace di risolvere queste cose”.

La puntata di A sua immagine dedicata a Don Milani.

Nella puntata di oggi di A Sua immagine, dopo la Messa di Pentecoste e prima dell’Angelus, si ricorderà don Lorenzo Milani, il sacerdote rivoluzionario che insegnò ai figli degli operai, in una scuola di vita, l’uso della parola e ad essere autonomi e non sottomessi. Lorena Bianchetti rifletterà a lungo sulla vita del priore di Barbiana con uno dei suoi primi allievi, Agostino Burberi, presidente della Fondazione don Milani, e con lo scrittore Eraldo Affinati.

L’angelus di Papa Francesco alle 12 in Piazza San Pietro.

Alle 12 sarà in onda su Rai 1 il Regina Coeli recitato da Papa Francesco da Piazza San Pietro, un appuntamento sempre molto atteso sia dai migliaia di fedeli che si riunisco a Roma, sia per il pubblico da casa che può seguirlo in diretta su rai 1 nel programma A sua immagine. Ci spiega il Pontefice nel Regina Coeli di oggi che per la “Solennità di Pentecoste, il Vangelo ci porta nel cenacolo, dove gli apostoli si erano rifugiati dopo la morte di Gesù. Il Risorto, la sera di Pasqua, si presenta proprio in quella situazione di paura e di angoscia e, soffiando su di loro, dice: «Ricevete lo Spirito Santo». Così, con il dono dello Spirito, Gesù desidera liberare i discepoli dalla paura, questa paura che li tiene rinchiusi in casa, e li libera perché siano capaci di uscire e diventino testimoni e annunciatori del Vangelo. Soffermiamoci un po’ su questo che fa lo Spirito: libera dalla paura.

I discepoli avevano chiuso le porte, dice il Vangelo, «per timore». La morte di Gesù li aveva sconvolti, i loro sogni erano andati in frantumi, le loro speranze erano svanite. E si erano chiusi dentro. Non solo in quella stanza, ma dentro, nel cuore. Vorrei sottolineare questo: chiusi dentro. Quante volte anche noi ci chiudiamo dentro noi stessi? Quante volte, per qualche situazione difficile, per qualche problema personale o familiare, per la sofferenza che ci segna o per il male che respiriamo attorno a noi, rischiamo di scivolare lentamente nella perdita della speranza e ci manca il coraggio di andare avanti? Tante volte succede questo. E allora, come gli apostoli, ci chiudiamo dentro, barricandoci nel labirinto delle preoccupazioni…Quando entra la paura, noi ci chiudiamo. La causa, quindi, è la paura: paura di non farcela, di essere soli ad affrontare le battaglie di ogni giorno, di rischiare e poi di restare delusi, di fare delle scelte sbagliate. Fratelli, sorelle, la paura blocca, la paura paralizza. E anche isolaSe diamo spazio a queste false paure, le porte si chiudono: porte del cuore, le porte della società, e anche le porte della Chiesa! Dove c’è paura, c’è chiusura. E non va bene.

Lo spirito Santo ci libera dalle nostre paure!

Il Vangelo però ci offre il rimedio del Risorto: lo Spirito Santo. Lui libera dalle prigioni della paura. Quando ricevono lo Spirito, gli apostoli escono dal cenacolo e vanno nel mondo a rimettere i peccati e ad annunciare la buona notizia. Perché questo fa lo Spirito: ci fa sentire la vicinanza di Dio e così il suo amore scaccia il timore, illumina il cammino, consola, sostiene nelle avversità. Di fronte ai timori e alle chiusure, allora, invochiamo lo Spirito Santo per noi, per la Chiesa e per il mondo intero: perché una nuova Pentecoste scacci le paure che ci assalgono e ravvivi il fuoco dell’amore di Dio“.

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