Molto acceso il dibattito sulla modifica e riforma della legge Fornero. Cesare Damiano del Pd, a proposito del messaggio n. 2389 dell’Inps, sulla quattordicesima in arrivo per il mese di luglio, si è così espresso: “Dal 2008 a oggi, anche quest’anno, arriverà la quattordicesima ai pensionati con un reddito personale annuo fino a 13.193 euro: per la precisione, la somma verrà erogata il 2 luglio”.
“Quest’anno, i pensionati coinvolti saranno circa 3,5 milioni. Le cifre, suddivise in 3 fasce a seconda dei contributi versati, oscillano da 336 a 655 euro una tantum. Con la legge di Bilancio del governo Renzi, a seguito dell’accordo con il sindacato, le cifre erogate sono state rivalutate del 30% e il tetto, entro il quale si ha il diritto, è stato portato da 750 a 1000 euro mensili…un miglioramento concreto che consolida una buona legge”, sottolinea Damiano.
In merito al superamento della legge Fornero, Damiano si augura che il nuovo esecutivo prosegua nella strada tracciata dal Pd nella scorsa legislatura:”Ci auguriamo che il Governo giallo-verde, dopo le promesse, indichi nella prossima legge di Bilancio le misure che intende adottare per ‘superare’ la legge Fornero”.
Per Damiano è importante proseguire nel solco tracciato senza fare passi indietro:”Nella passata legislatura abbiamo già messo le basi per questo ‘superamento’ e su questa strada vogliamo proseguire, senza fare però passi indietro: ad esempio, Quota 100 che parte da un minimo di 64 anni di età, come proposto dal Governo, sarebbe penalizzante rispetto alle attuali normative”.
Modifiche Legge Fornero, età pensionabile, quota 100: le ultime dichiarazioni di Elsa Fornero.
In un’intervista all’Unione Sarda, anche Elsa Fornero, ex ministro del lavoro e firmataria dell’attuale legge sulle pensioni, ha commentato la linea del governo sul fronte pensionistico, sottolineando come Lega e M5S abbiano fatto “una campagna elettorale che è stata la fiera degli imbonitori, in cui tutto era a portata di mano: il reddito di cittadinanza, la flat tax, la cancellazione del jobs act e della riforma delle pensioni”.
Sottolinea la Fornero in merito ai costi ed all’impatto che la nuova manovra avrebbe sui conti pubblici:”Le stime del presidente dell’Inps Tito Boeri sui costi di una cancellazione, dell’aumento dell’età pensionabile e del passaggio al sistema contributivo, prevedevano un costo annuo tra i 15 e i 20 miliardi di euro.
Quelle circolate in questi giorni parlano di ‘soli’ 5 miliardi di costi, per ipotesi di intervento inferiori come la Quota 100, più o meno soggetta a condizioni, come l’età minima di 64 anni o il ricalcolo con metodo contributivo, a partire dal 1° gennaio 1996, delle pensioni anticipate.
In entrambi i casi è bene osservare come l’importo finale delle pensioni sarebbe più basso, con il rischio che questi pensionati si ritrovino fra qualche anno con una pensione insufficiente a coprire i loro bisogni. La logica di allungare l’età di pensionamento era anche quella di convincere i lavoratori che l’unico vero modo sostenibile per aumentare le pensioni è un allungamento della vita lavorativa”.
Taglio pensioni d’oro: la posizione di Claudio Borghi.
Sulla questione del taglio delle pensioni d’oro è intervenuto Claudio Borghi, consigliere economico della Lega, che si è così espresso sul punto: “Dipende tutto da un concetto minimo di giustizia: se uno ha versato tutti i contributi e prende 50 mila euro, sono soldi suoi.
Viceversa, se qualcuno non ha pagato tutti i contributi e usufruisce di un vitalizio, significa che lui ha versato soldi per 4 mila euro al mese, tutto quello che prende in più gli viene regalato dallo Stato: non è molto giusto, può essere che trovi una locazione migliore”.
Vitalizi e pensioni d’oro nella disamina di Cesare Damiano.
In linea con il governo sulle ipotesi di dare un taglio a pensioni d’oro e vitalizi è Cesare Damiano, esponente del Pd:”Siamo sempre stati d’accordo sul taglio alle pensioni d’oro e ai vitalizi e, nella scorsa legislatura, abbiamo formulato apposite proposte di legge di merito su questi argomenti, che sono agli Atti del Parlamento. Concordiamo con Di Maio sul fatto che la misura debba riguardare le pensioni al di sopra dei 5.000 euro netti mensili”.
L’unica perplessità di Damiano è quella sulla scelta del metodo da seguire per raggiungere questo obiettivo:“Quello che vorremmo conoscere e che dalle dichiarazioni non si comprende, è il metodo di calcolo che si pensa di adottare per raggiungere l’obiettivo.
Se si tratta del ‘ricalcolo retroattivo’ lo riterremmo pericoloso per il sistema previdenziale. Si introdurrebbe un principio di riduzione dell’assegno pensionistico che verrebbe applicato alle pensioni in essere. Un principio che, una volta passato, potrebbe essere successivamente esteso alle pensioni più basse, quelle, per intenderci, degli operai.
Togliamo di mezzo il ricalcolo e adottiamo un sistema alternativo già sperimentato con successo come il contributo di solidarietà“.
Sottolinea Damiano: “Infine smettiamola con la propaganda: affermare di voler tagliare le pensioni d’oro e, contemporaneamente, introdurre la flat tax, significa che quello che si toglie dalla tasca destra lo si rimette nella sinistra moltiplicato per tre. A parole si vogliono colpire le pensioni più ricche, in pratica, con la tassa ‘piatta’, esse verranno premiate a scapito dei pensionati più poveri”.
Aumento pensioni minime, le ultime novità.
La prima mossa del governo potrebbe prevedere un aumento sul livello minimo, con un incremento fino a 780 euro. Secondo il Messaggero questa prima ipotesi di intervento riguarderebbe almeno 4 milioni e mezzo di pensionati.
Gli assegni su cui verrebbe operato l’intervento sono di due tipi: la prima è quella delle pensioni minime, la seconda è quella delle pensioni sociali. La pensione minima per il momento è fissata a quota 507 euro, quella sociale a 453 euro. Portare i due assegni a 780 euro di certo richiederebbe un esborso economico non indifferente.
In molti sono preoccupati, che un assegno di 800 euro mensili potrebbe spingere alcuni lavoratori potrebbero decidere di non versare i contributi e lavorare in nero, affidandosi ad pensione minima che arriverebbe a 780 euro, con un conseguente calo delle entrate contributive nelle casse dello Stato.