È durata fino alle prime ore del mattino la festa per il terzo scudetto del Napoli, aritmeticamente vinto grazie al pareggio della squadra di Luciano Spalletti con l’Udinese. Come riporta il sito de Il Fatto Quotidiano, il sindaco Gaetano Manfredi ha firmato alle 4,15 l’ordinanza di cessata emergenza ripristinando la normale circolazione dei veicoli. Sono scese in strada centinaia di migliaia di persone e tutti i quartieri sono stati coinvolti, tra fuochi d’artificio, cori da stadio e fumogeni.
L’organizzazione ha funzionato!
Sono tuttora in corso le operazioni di spazzamento delle strade effettuate con doppio turno di lavoro dagli operatori dell’Asia, la municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti. “Mi preme sottolineare il senso di responsabilità dei napoletani. Ieri c’era un divieto di circolazione ed è stato largamente osservato. La macchina dell’organizzazione ha funzionato”, ha detto, intervistato da SkyTg24, il prefetto Claudio Palomba.
Regolamento di conti!
I feriti a causa dei festeggiamenti sono pochi: in tutto due persone – un uomo di quarantanove anni e un ragazzo di diciannove – sono state medicate all’ospedale vecchio Pellegrini per ferite alle mani causate dall’esplosione di petardi. Il diciannovenne ha riportato la perdita di alcune falangi della mano destra. Potrebbe invece essere legato a un regolamento di conti nell’ambito della camorra un omicidio avvenuto nella notte presso piazza Volturno, vicino alla stazione Centrale: un venticinquenne del quartiere di Ponticelli, Vincenzo Costanzo, noto alle forze dell’ordine, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante i festeggiamenti per lo scudetto ed è morto poco dopo il ricovero al Cardarelli.