Il progetto di Azione e Italia Viva di fondare un unico partito politico per cementare la fusione del Terzo Polo è in crisi. I leader dei due partiti sono sempre più in disaccordo e la riunione di ieri, che doveva servire a ricomporre le divergenze, non ha fatto alcun passo avanti, secondo Carlo Calenda. Il comitato politico della federazione Azione-Italia Viva ha deliberato sul nuovo progetto di partito unico del Terzo Polo, ma le posizioni dei due partiti sono rimaste ampiamente divergenti.
Nonostante ciò, è stata fissata una nuova riunione per oggi. Tuttavia, l’ufficio stampa di Italia Viva ha espresso disappunto per la decisione unilaterale di Carlo Calenda di interrompere il percorso verso il partito unico, ma ha anche espresso rispetto per la decisione di Azione.
Carlo Calenda: “Noi non facciamo politica così”.
Secondo la risposta del partito di Calenda, come riportato, il motivo dell’interruzione del voto è dovuto alla decisione di Italia Viva di non votare un documento che aveva dichiarato di aver letto e condiviso in precedenza. La questione di fondo sembra essere che Renzi, recentemente tornato alla guida di Italia Viva, non voglia sciogliere il partito in uno nuovo, decisione legittima ma in contraddizione con le sue precedenti promesse agli elettori.
Matteo Renzi: “Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto”.
Nonostante mesi di tira e molla tra i due partiti, alla fine si è giunti a una conclusione. In un’atmosfera tesa, alimentata dagli attacchi personali di Renzi e della maggior parte dei membri di Italia Viva nei confronti di Carlo Calenda, si è arrivati a un punto morto. Lo stesso Carlo Calenda sembra essere d’accordo con la decisione e ha dichiarato che la partita sembra chiusa e che ne hanno già parlato ampiamente.