Diversamente dagli anni scorsi, nel maggio 2023 l’INPS non pagherà in anticipo – come ha fatto negli ultimi tempi per via del coronavirus – le indennità di quiescenza ai milioni di pensionati in Italia. Come riporta il sito Informazionescuola.it, l’accredito delle pensioni presso banche e Poste Italiane avrà luogo a cominciare dal 2 maggio, dal momento che il primo maggio è un giorno festivo.
Una consuetudine abolita dal governo Draghi!
Ricordiamo che in effetti, negli ultimi due anni, i titolari di pensione presso Poste Italiane hanno potuto ritirare l’assegno con circa una settimana di anticipo a causa delle restrizioni introdotte per la pandemia da Covid-19. Tuttavia, nel 2022, il governo Draghi ha abolito questa consuetudine tenendo conto del fatto che la situazione pandemica è diventata più gestibile a livello sanitario.
Aumenti in arrivo!
Ricordiamo anche che la Legge di Bilancio 2023 del governo Meloni ha previsto un aumento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, compresa la tredicesima, di 1.5 punti percentuali per il 2023 e di 2.7 punti percentuali per il 2024. Oltre a ciò, è previsto un aumento delle pensioni minime per gli ultrasettantacinquenni di 6.4 punti percentuali. A maggio o giugno 2023, nel cedolino, dovrebbe comparire una voce che specifica l’incremento. Il nuovo importo sarà calcolato sull’imponibile lordo della pensione minima.