Dopo l’adeguamento stabilito in Manovra, da aprile i pensionati ricevono finalmente la cifra adeguata all’inflazione. La Legge di Bilancio in corso ha stabilito un adeguamento al 100% per coloro che hanno un importo cumulato di pensione compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nel 2022, ovvero 2.101,52 euro, e aumento delle pensioni minime che avranno un importo di di 571,61 euro per tutti e di 600 euro per le persone di età uguale o superiore a 75 anni. In arrivo anche gli arretrati per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2023 per un totale di 85,2 euro.
Il meccanismo di rivalutazione delle pensioni!
La legge di bilancio, difatti, ha introdotto un meccanismo scalare a 6 fasce per cui la percentuale di incremento della pensione si riduce con quanto più l’assegno è alto in termini di importo. Pertanto le rivalutazioni saranno, per scaglioni partendo dal 100% per gli importi, appunto, sino 2101,52 euro, per poi scendere all’85% per pensioni tra 4 e cinque volte l’importo del trattamento minimo e via via (53%, 47%, 37%) decrescendo sino al 32% per le pensioni oltre dieci volti (cioè 5.254 euro) superiori alle pensioni minime.
Per le pensioni tra quattro e 5 volte l’importo della minima (compreso tra 2.101,52 e 2.627) euro l’aumento sarà non del 7,3 per cento ma dell’85% del 7,3% che significa 6,2% di aumento. Per i trattamenti oltre dieci volte la minima (sopra 5.254), invece, la rivalutazione sarà del 32% del 7,3% che significa, un incremento del 2,3%; facendo il conto, dunque, una pensione di 5252 euro verrà aumentata di 120,80 euro.
Le dichiarazioni Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali.
Per quel che attiene al tema monitoraggio della spesa pubblica legata agli aumenti previsti, Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, ha spiegato di aver “ritenuto necessaria l’istituzione di un tavolo per la riforma delle pensioni, nel cui ambito ho già chiarito la volontà di ripristinare in modo permanente il nucleo di valutazione della spesa previdenziale per meglio monitorare i fattori che influenzano l’andamento del settore, consentendo una revisione sostenibile del complesso sistema pensionistico vigente…Ho ritenuto di istituire l’Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale e l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico”.
Il calendario dei pagamenti delle pensioni del mese di aprile 2023!
Prosegue, intanto, anche il calendario, ordinato secondo l’iniziale cognome, per chi ritira la pensione in contanti all’ufficio postale. Vediamo insieme le date previste per il pagamento delle pensioni di aprile 2023. Sabato 1 aprile hanno potuto ritirarla le persone il cui cognome inizia con le lettere A e B. Le date successive sono: lettera C – D: lunedì 3 aprile; lettera E – K: martedì 4 aprile; lettera L – O: mercoledì 5 aprile; lettera P – R: giovedì 6 aprile; lettera S – Z: venerdì 7 aprile 2023.
Rivalutazione pensioni, la denuncia della Uil sul calo del potere d’acquisto!
Intanto, il sindacato Uil che ha diffuso i dati dell’Inps, ha denunciato un brusco calo del potere di acquisto delle pensioni: “Quest’anno il governo Meloni ha deciso di non rivalutare tutte le pensioni allo stesso modo: ad esempio, evidenzia Uil, chi percepirà quattro volte la pensione minima vedrà una crescita minore del previsto, con una flessione sempre maggiore più sale l’importo, con circa 3,5 di pensionati penalizzati.
Un altro dato che emerge è quello che riguarda la perdita di potere d’acquisto che, secondo Uil, su una pensione di 1.500 cala addirittura di 760 euro l’anno, aumentando con il salire dell’importo dell’assegno. Il segretario del sindacato Pierpaolo Bombardieri ha definito questa operazione del governo “un furto senza neppure la destrezza, perchè si cambiano le regole mentre si gioca una partita…Questo è un danno che ti porti dietro tutta la vita, che fiducia si può avere in uno Stato che cambia le regole in corso?”