Corea del Nord: Nobel per la Pace a Kim e Trump?

Kim Jong-un ha dichiarato che se gli Stati Uniti non impediranno il riavvicinamento in atto fra le due Coree, allora la Corea del Nord sospenderà il suo armamento nucleare.

donald-trump-kim-jong-un-min

Kim Jong-un ha dichiarato che se gli Stati Uniti non impediranno il riavvicinamento in atto fra le due Coree, allora la Corea del Nord sospenderà il suo armamento nucleare. E dunque, poiché lo ha già sospeso, non si può non osservare che ci sarebbero già le condizioni per la fine dello stato di guerra fra i due Paesi, se non addirittura per la riunificazione!

Una possibile riunificazione tra le due Coree con il Nobel ai Capi di Stato ci Corea e USA?

Partendo da quest’ultimo punto, la riunificazione fra le due Coree, separate dal 1945 ad oggi, si può arrivare a un trattato di alleanza fra la Corea riunificata e gli Stati Uniti d’America, e – perché no – all’assegnazione ai capi di Stato protagonisti di questa evoluzione, di un premio Nobel per la pace. Un’ipotesi che potrebbe essere più realistica di quel che sembra.

Aspetti razionali della politica estera di Trump.

L’attuale presidente degli Usa ha fornito una motivazione esplicita e, nonostante i suoi modi di fare, razionale e credibile di questa sua politica rivolta alla penisola coreana. Sostiene infatti che Kim gli avrebbe garantito di essere pronto a smilitarizzare il suo apparato statale se gli americani ritireranno le proprie forze dalla Corea del Sud.

Trump vuole le mani libere con l’Iran.

Questo porterebbe a uno scambio difficile, ma dagli effetti immediati: niente atomiche Usa puntate dalla Corea del Sua su Pyonyang, purché la geopolitica mondiale rinunci al proprio veto verso un’azione militare contro l’Iran. Una condizione che gli Stati Uniti hanno a suo tempo accettato in un documento firmato da Washington e da Teheran, ma anche da altri Paesi dell’élite mondiale: la Cina, il Giappone e la Russia. Una firma ce l’ha messa indirettamente anche l’Italia, per mano di Federica Mogherini, ministro degli Esteri dell’Unione Europea.

Uno scambio difficile.

Superficialmente, non sembrano esserci ostacoli insuperabili. Invece i firmatari e non manifestano una comprensibile diffidenza e, prima di tutto, non riconoscono a nessun Paese firmatario il diritto di infrangere il patto raggiunto collettivamente. Quali saranno gli sviluppi?

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news