Pensioni 2019: ultime novità su Quota 100 e turnover, fondi pensione ed esodati

Le ultime novità sulle pensioni in regime di Quota 100 ed il turnover nella pubblica amministrazione. Adesione ai fondi pensione e manifestazione degli esodati.

Pensioni 2019: Quota 100 e rivalutazione, le ultime novità

In un’inchiesta svolta da rassegna viene messo in evidenza come il servizio pubblico rischi di venire compromesso dai pensionamenti anticipati con Quota 100, che si aggiungono ai pensionamenti fisiologici, alla precarietà, al blocco delle assunzioni ed all’età “sempre più avanzata degli addetti, che ha raggiunto una media di 50,6 anni e che è destinata a peggiorare, visto che secondo le previsioni nel 2022 circa 900 mila dipendenti pubblici saranno ultrassessantenni“.

“Sia chiaro, è un bene che chi ne ha diritto usufruisca di questa possibilità; il punto, è che negli anni non c’è stata una politica assunzionale adeguata che potrebbe ora permettere una risposta efficace a queste fuoriuscite”, ha precisato Alessandro Purificato, dirigente della Fp Cgil. Secondo i calcoli dei sindacati, se non fosse state introdotte deroghe alla Legge Fornero “nei prossimi due anni ci sarebbero comunque stati già 500 mila pensionamenti (146 mila solo nel corso del 2019), più altri 120 mila nella scuola”.

Quota 100 e pubblica amministrazione 

In 36 mesi un quarto dei dipendenti pubblici uscirà e l’effetto di Quota 100, anche se ancora non è possibile stimarne con precisione le conseguenze, sicuramente agirà da moltiplicatore con i risultati per i servizi che tutti possono facilmente immaginare“, hanno precisato i sindacati.

“È vero che il turn over è tornato a livelli standard tuttavia ci sono realtà come quelle dei ministeri dove gli effetti delle eventuali assunzioni si sentiranno solo molto più in là nel tempo, creando così un gap rispetto alle uscite. Sapendo infatti che potranno assumere soltanto a novembre, le amministrazioni tenderanno a far partire i concorsi più avanti nel tempo”, ha puntualizzato Purificato.

Fondi pensione: scarsa adesione di donne e giovani 

La settimana scorsa la Covip ha presentato presso la Camera dei deputati la Relazione annuale sull’attività svolta nel 2018. “I dati confermano il trend di crescita degli iscritti negli ultimi anni. Siamo arrivati a circa 8 milioni, pari al 30% della forza lavoro”, ha dichiarato il presidente della Commissione di Vigilanza, Mario Padula. In un’intervista al “Corriere”, Padula ha spiegato che le donne ed i giovani utilizzano in minima parte i fondi pensione.

“Non solo i giovani, ma anche le donne, cioè i due segmenti dove la partecipazione al mercato del lavoro è più bassa. Si aggiunga che, purtroppo, le carriere discontinue non sono più un’eccezione come in passato. Per far fronte a questo problema, come Covip abbiamo proposto di rendere utilizzabile l’incentivo fiscale, cioè la deducibilità dei versamenti ai fondi fino a 5.164 euro, anche in un anno diverso da quello in cui non è stato utilizzato perché la persona, per esempio, non ha lavorato e non ha versato”, ha dichiarato il presidente della Covip.

Esodati non salvaguardati: ultime novità

Il Comitato dei 6.000 Esodati Esclusi ed il Comitato Esodati Contributori Volontari hanno indetto per il 27 giugno 2019 una manifestazione a Roma con presidio 9 alle 13 davanti al Ministero del lavoro “per rivendicare la salvaguardia degli ultimi 6.000 esodati”. “Ormai da mesi verifichiamo inoltre che l’attuale Governo stia pur valutando un nuovo provvedimento di sanatoria per questi 6.000 Ultimi Esodati ma, nonostante numerose interlocuzioni in ripetuti incontri, non si riesce a vedere la luce di un provvedimento che restituisca il diritto alla pensione loro sottratto e più volte promesso dai due partiti di maggioranza.

Promesse rimaste purtroppo, a tutt’oggi, vane. Indiciamo pertanto una nuova manifestazione a Roma con la quale intendiamo rivendicare e pretendere dal Governo un immediato emendamento al “DDL Crescita”, oggi in esame del Parlamento, che preveda la riapertura dei termini previsti dalla L.11/12/2016, n. 232 comma 214 (Ottava Salvaguardia) e, per tutte le categorie in essa incluse, differendo al 31/12/2021 i requisiti necessari a maturare il diritto pensionistico con le norme ante L. 22 dicembre 2011, n.214 oppure un nuovo provvedimento di pari contenuti”, precisano Gabriella Stojan coordinatrice del Comitato 6.000 Esodati Esclusi e Elisabetta Rombolà coordinatrice del Comitato Esodati Contributori Volontari.

“Riteniamo che il Governo non abbia più alcun alibi per chiudere sollecitamente la vergognosa pagina degli “esodati” restituendo ai 6.000 esclusi il loro legittimo diritto alla pensione e con esso il futuro delle loro famiglie.6.000 famiglie italiane ormai allo stremo non possono più attendere oltre ed è indispensabile che venga loro restituito urgentemente il diritto alla pensione ed il diritto al loro futuro !!!”, sottolineano Stojan e Rombolà.

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